La società ha fallito. La cultura è ridotta ad un cumulo di macerie come l'economia, il lavoro, il cuore e le anime di chi sa vedere.
Perché invece di "ricostruire" raccogliendo e rimettendo insieme con lo sputo i cocci del fallimento mondiale epocale, non si impara qualcosa, una buona volta, e si pensa a creare il NUOVO? Di che ha paura l'umanità? Di essere felice? Di realizzare davvero i Valori che hanno fatto grande la Storia della Civiltà?!
Avremo pur imparato qualcosa o dobbiamo reiterare gli stessi errori?! Così non funziona! È sotto gli occhi di tutti!
Che i pochi giusti rimasti, soli, e ora pure distanti, possano avere la forza di rialzarsi dalla polvere della distruzione e farsi strada tra le macerie.
#èbastatounvirus #ilNuovo #ilCoraggiodicambiare
martedì 19 maggio 2020
La vita finalmente!
Ci sono persone che hanno paura della felicità! È aberrante! E basta con la vigliaccheria, fare gli automi che agiscono solo in relazione al giudizio altrui, obbedienza acritica e ignavia! Cerchiamo di avere le idee chiare su chi e che cosa amiamo, in che cosa crediamo, per cui vale la pena lottare! Tendiamo ad una vita PIENA, soddisfacente, smettiamo di esistere e viviamo! E studiamo: una persona tanto vale quanto sa.
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giovedì 14 maggio 2020
Conclusioni dopo virus
Questo #virus ha avuto conseguenze dalle quali difficilmente si tornerà indietro.
Il lavoro è cambiato, abbiamo dovuto tutti ripensare alla nostra vita, (orari, modalità, organizzazione) per non morire di disagio e frustrazioni a vari livelli.
Non avremo più momenti di vera socialità come la intendevamo prima, se non a rischio di sè e degli altri.
Il risveglio coscienziale che auspicavo c'è stato, ma non in tutti. Tutto sommato ha estremizzato le coscienze: chi era buono ora è resiliente e migliore di prima; chi aveva già drammi irrisolti si è chiuso ancora di più, ha eretto muri di selettività e spesso porta avanti bandiere pericolose di ismi estremi, oltre che baluardi di invidia, cattiveria, critica distruttiva o ignavia e disinteresse totali.
Solo il tutti condiviso porta al vero miglioramento. Che non ci sarà nella sua interezza. Resteranno isole di monadi umane felici o/e infelici.
La #Cultura era già "malata" prima, ora possiamo seppellirla insieme a tutti i suoi #artisti. Qualcuno andrà avanti perché è una sua chiara necessità dell'animo, altrimenti ne morirebbe, ma perderemo tanti meritevoli.
I ricchi continueranno ad esserlo sempre più, e a dettare legge a tutti i livelli. Gli altri, si salvi chi può.
Questa non è giustizia. La forbice sociale si è divaricata maggiormente.
Semplici conclusioni che condivido.
Grazie per l'attenzione.
Il lavoro è cambiato, abbiamo dovuto tutti ripensare alla nostra vita, (orari, modalità, organizzazione) per non morire di disagio e frustrazioni a vari livelli.
Non avremo più momenti di vera socialità come la intendevamo prima, se non a rischio di sè e degli altri.
Il risveglio coscienziale che auspicavo c'è stato, ma non in tutti. Tutto sommato ha estremizzato le coscienze: chi era buono ora è resiliente e migliore di prima; chi aveva già drammi irrisolti si è chiuso ancora di più, ha eretto muri di selettività e spesso porta avanti bandiere pericolose di ismi estremi, oltre che baluardi di invidia, cattiveria, critica distruttiva o ignavia e disinteresse totali.
Solo il tutti condiviso porta al vero miglioramento. Che non ci sarà nella sua interezza. Resteranno isole di monadi umane felici o/e infelici.
La #Cultura era già "malata" prima, ora possiamo seppellirla insieme a tutti i suoi #artisti. Qualcuno andrà avanti perché è una sua chiara necessità dell'animo, altrimenti ne morirebbe, ma perderemo tanti meritevoli.
I ricchi continueranno ad esserlo sempre più, e a dettare legge a tutti i livelli. Gli altri, si salvi chi può.
Questa non è giustizia. La forbice sociale si è divaricata maggiormente.
Semplici conclusioni che condivido.
Grazie per l'attenzione.
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