Questo #virus ha avuto conseguenze dalle quali difficilmente si tornerà indietro.
Il lavoro è cambiato, abbiamo dovuto tutti ripensare alla nostra vita, (orari, modalità, organizzazione) per non morire di disagio e frustrazioni a vari livelli.
Non avremo più momenti di vera socialità come la intendevamo prima, se non a rischio di sè e degli altri.
Il risveglio coscienziale che auspicavo c'è stato, ma non in tutti. Tutto sommato ha estremizzato le coscienze: chi era buono ora è resiliente e migliore di prima; chi aveva già drammi irrisolti si è chiuso ancora di più, ha eretto muri di selettività e spesso porta avanti bandiere pericolose di ismi estremi, oltre che baluardi di invidia, cattiveria, critica distruttiva o ignavia e disinteresse totali.
Solo il tutti condiviso porta al vero miglioramento. Che non ci sarà nella sua interezza. Resteranno isole di monadi umane felici o/e infelici.
La #Cultura era già "malata" prima, ora possiamo seppellirla insieme a tutti i suoi #artisti. Qualcuno andrà avanti perché è una sua chiara necessità dell'animo, altrimenti ne morirebbe, ma perderemo tanti meritevoli.
I ricchi continueranno ad esserlo sempre più, e a dettare legge a tutti i livelli. Gli altri, si salvi chi può.
Questa non è giustizia. La forbice sociale si è divaricata maggiormente.
Semplici conclusioni che condivido.
Grazie per l'attenzione.
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