che dolce vince ogni resistenza.
La terra si fece altare
di imprevedibile liturgia.
La morte si fece figlia
riconciliata dell’esistenza.
Fu allora che vidi il cielo
sacra dimora dell’infinito;
fu allora che amai la terra
forma possibile dell’assoluto;
feconda di una speranza
che lega volti, cuori e destini,
accolgo la verità
fino a che tutto non sia compiuto.
Io non ho più paura
vedo una grande distesa di pace
accogliere l’acqua più pura:
chi è vicino alla fonte,
chi già lascia la valle,
chi è già parte di Dio
nella grande distesa.
Davanti al mio nome
ti sei fermato
e dal primo respiro
mi hai tenuto per mano."
Con le parole di questo "canto" i miei auguri per la Santa Pasqua, che è una storia di amore e infinto, di chi ci ha voluto, da sempre, fin dal principio, uno per uno e ci amati ancora di più proprio lì dove cadiamo, sbagliamo, falliamo, di chi, proprio nella nostra umana debolezza, ci fa forti, ogni volta, dandoci la possibilità di una nuova vita....💙
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