giovedì 20 agosto 2020

Riglessioni sul destino dell'arte

Una volta, se valevi davvero, e sapevi coniugare talento e studio, emergevi, ed era per molto tempo, al punto che in alcuni casi diventavi immortale.  Eri icona e rappresentante di un mondo che veniva esaltato, ma anche denunciato, e vi erano davvero dei contenuti. 

Ora, non ci credo che non ci siano attori, registi, artisti in generale che non abbiano genialità -  l'umanità è sempre la stessa, anzi, dovrebbe migliorare -. Eppure l'arte e i suoi geni restano nel sottobosco. Ogni tanto esce qualcuno, ma dura poco, il tempo di ripagare i debiti contratti con ad esempio una casa discografica -per non parlare di chi emerge senza alcuna competenza-. Come se qualcuno nella stanza dei bottoni non volesse più darci contenuti, icone, santi, eroi. E nessun contenuto edificante. Raramente almeno. Credo valga la pena rifletterci. È più facile dominare chi non crede in niente, e uccidere chi vale. Questo è un post generale, io l'ho solo scritto.

All'inferno non sono ammessi gli angeli. L'inferno è un scelta.

#riflessionisuldestinodellarte


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