martedì 25 febbraio 2020

Da Marco Baliani

Quello che sta accadendo in questi giorni è una pallida copia di quello che succederà quando il clima andrà fuori controllo. È come se stessimo facendo le prove generali, quando le mascherine, non queste, ma quelle che prontamente l’industria produrrà come nuova merce griffata indispensabile, le dovremo portare non contro un invisibile virus, ma contro la stessa aria che respireremo. Come da tempo, d’altra parte, sta già accadendo a Pechino, Seul o Città del Messico, posti dove la pollution è già avanzata e pare inarrestabile. In questi giorni la produzione di merci è rallentata, la distribuzione pure, i consumi ancora di più. Se gli allarmi e le paranoie dovessero crescere e diffondersi i supermercati sarebbero vuoti, assaliti da bande di cittadini angosciati (in parte anche questo è già avvenuto), i posti di lavoro crollerebbero, e ogni città paese quartiere casa diverrebbe un presidio contro il nemico, che non essendo identificabile può divenire chiunque basta che gli sciacalli di turno additino l’untore su cui riversare le proprie fobie. In questi giorni la produzione di CO2 nell’atmosfera si è ridotta drasticamente, meno voli inutili, meno corse, meno di tutto, un generale rallentamento.
Il rapporto tra emissioni nocive e produzione di merci evidenzia un fatto inequivocabile:
se davvero vogliamo salvare il pianeta occorre che questo sistema crolli, non ci sono vie di mezzo. Che la scienza e la tecnica risolveranno i disastri del sistema capitalistico- consumistico è solo una pia illusione, l’impero del profitto non cambierà cavallo in corsa se non quando sarà sicuro che la green economy diverrà foriera di alti profitti e se e quando questo avverrà, sarà troppo tardi. Già questa parola, green economy, è un controsenso, come se il sistema economico che finora ha agito potesse davvero mutare pelle, no, è uno slogan buono per le industrie estrattive, per tutto il sistema che vive e fa profitti sui combustibili fossili per far credere che stiano cambiando il modo di produrre mentre in realtà continuano a investire ancora in carbone e petrolio e metano.
È che nessuno, davvero nessuno vuole tentare di immaginare quello che succederà se il ritmo di crescita dovesse continuare a progredire, consumando ancora di più le fette dell’unica torta che abbiamo in comune, il pianeta. Nessuno vuole immaginarlo perché si dovrebbe correre ai ripari in modo drastico, veloce, quello che appunto, in piccolo, sta accadendo per questa diffusione del coronavirus.
Quelli che credono che la terra sia un immenso organismo vivente, possono pensare che madre terra abbia deciso di dare un avvertimento, facendo veicolare un minuscolo esserino a dimostrare la totale fragilità del mondo contemporaneo.
Ma anche questa è una favola dietrologica che non serve a nulla. Gli unici che possono fare qualcosa per sovvertire l’ordine delle cose sono gli stessi responsabili di quello che sta accadendo: noi, l’homo sapiens. Ma non lo stiamo facendo, stiamo solo parlando e spaventandoci delle nostre stesse parole. Occorre agire, e le azioni non posso essere demandate allo stesso sistema che ha generato questo stato di cose. Forse bisogna aspettare che l’inquietudine cresca insieme alla consapevolezza, ma è già tardi e nessuno nel ricco occidente è disposto a immaginare un prossimo futuro di rinuncia ai privilegi e  alle comodità di cui adesso usufruisce.

Il valore della comunità

Se dopo questa terrificante esperienza la gente avrà imparato il valore della socialità reale e della solidarietà, se smetterà di restare incollata al pc o al telefono e riprenderà ad andare nei cinema, nei teatri, parteciperà ad eventi, avrà imparato qualche regola di base dell'igiene, se capirà quanto vale un abbraccio e un sorriso (...) allora sono perfino grata al coronavirus.
Passerà. E saremo tutti migliori.

Coronavirus in Italia

https://www.youtube.com/watch?v=8R51cduQ9Sw
Che può fare un musicista? Niente.
Ho onorato la mia promessa ad un amico compositore: musica a terrazza, A-B-A' con intermezzo sarcastico e finale devastante. Special guest, Gregorio Napoli.

Uno scambio goliardico di musiche e di idee tra amici musicisti.
Non si capisce se la questione sia grave o meno, in Italia chi ci capisce è bravo. Che vogliano metterci in ginocchio?

lunedì 24 febbraio 2020

NOTHING SPREADS LIKE FEAR



Paesi economicamente forti in ginocchio.
Lavoro in remoto.
Umanità nel panico.
Somme ingenti spese.
Dai, dite la verità, bastardi nella stanza dei bottoni: era tutto calcolato da anni!
Ma non avete fatto i conti con l'altra faccia del mondo che ci crede nell'umanità, che ha dei valori, che lotterà e vincerà, nel nome di Dio e dell'Uomo, della Morale, della Vita!



domenica 23 febbraio 2020

La guerra è iniziata.

Che dire del coronavirus? Che ha scatenato razzie nei supermercati, limitato completamente la vita sociale di tutti, chiuse scuole, cinema, teatri, centri di aggregazione a tutti i livelli. La paura si è scatenata. La socialità è blindata. E l'umanità langue. Si perde...come se non si fosse già persa, tanto i social tutto sono tranne che sociali, anzi, hanno creato monadi ipocrite e biliose.
I soldi per cercare la cura contro il cancro e altre malattie devastanti non ci sono mai, ma chissà perché i virus letali (...) quelli ci sono sempre...
Il cinema e la letteratura lo profetizzano da anni. L'esercito delle 12 scimmie (1995) Contagion (2011) Inferno di Dan Brown... perfino nella serie The Simpson ci sono riferimenti troppo particolari.
L'uomo dimentica, nega, fa tutto da solo, se ne frega perfino di Dio, e degli insegnamenti che la Storia ci ha sempre dato. Ed ecco i brillanti risultati.
Che Dio ci perdoni. Onore ai medici e a tutti coloro che lavorano per trovare una soluzione. Che Dio illumini le loro menti.
E speriamo che dopo questa lezione  l'umanità abbia più rispetto, in generale.

CORONAVIRUS


Quando l'uomo si allontana da Dio, come fece il figliol prodigo, l'uomo si perde, è confuso, prende strade con il cuore in tumulto e spesso "finisce male".

Ma l'uomo può tornare, e il Padre Celeste sarà lì ad aspettarlo. Perché lo ama: ogni padre (degno di questo nome) ama i suoi figli e non li abbandona, ma li lascia andare, non ha paura dei loro peccati, degli oltraggi che potrebbero fare al Padre stesso. Perché amare significa lasciare libero. Amore è libertà. Fino alla fine Egli desidera strapparci dalla morte, non quella fisica bensì quella del nostro cuore, della nostra anima e anche della nostra mente.
Quando viviamo nel peccato, quasi non lo vediamo più.
Poi però siamo costretti a vederlo. Vediamo lo schifo che abbiamo combinato.

Sono anni che la letteratura, il cinema, il teatro, la musica, ci ammoniscono di quanto alla fine è successo.
Che questo virus sia foriero di un' immensa Grazia: tornare al Padre, chiedendo perdono.
Chi muore con lo sguardo a Dio è già salvo, e non ha paura perché sa che sta tornando al Padre e alla Madre Celesti che non hanno mai smesso di amarlo. Per gli altri, che Dio illumini il loro cuore, che i Suoi insegnamenti siano faro per le menti, che la fragilità umana sia ammessa e diventi nuova forza rigenerante. 

Oggi in Chiesa l'acquasantiera era vuota, e nessuno ha potuto scambiarsi fisicamente il Segno di Pace. Ma mai ho sentito così tanta forza nella preghiera e tante persone che si guardavano negli occhi.
Che Dio ci perdoni, ci accompagni fino a Sè, e ci dia la Grazia della Fede.





sabato 22 febbraio 2020

La Croce

Mi sono sempre chiesto come mai Dio abbia permesso la morte di Suo figlio.
In realtà doveva compiersi il perdono dell'Umanità, è con Cristo che abbiamo avuto le prove della NON- DEFINITIVITÀ della morte: Cristo è risorto. Il sepolcro è vuoto. È da quel momento che siamo stati chiamati Figli. Da quel momento tutti abbiamo vinto la morte.
Dio in realtà si è immolato per noi!
Perché ci ama. Sì, ci ama.
Non so come faccia, noi creature disgraziate. Io sono solo un essere umano, ma comprendo l'amore, quello vero che lega le persone per sempre. Che lega un padre ai suoi figli. Posso quindi comprendere perché Dio si sia immolato per amore nostro, le sue creature.
Possa Egli perdonare i nostri peccati.


ARMAGEDDON

Il nostro Dio, nella sua infinita Misericordia, ci ha donato Suo Figlio (che è Egli stesso) per noi, per l'umanità tutta.

È nato umile per insegnarci la vera grandezza, è nato povero per insegnarci che la vera ricchezza è servire.
È stato deriso, criticato aspramente, ha patito la croce per insegnarci la Salvezza.

Non c'è Salvezza senza Croce, ma gli uomini queste cose non vogliono nemmeno sentirle, avvinghiati come sono ad un'esistenza sterile, dove inseguono la loro ambizione, il dio soldo, satana e tutte le sue leccornie del peccato, calpestando gli altri fratelli se necessario. 

Moriranno tutti. La giustizia di Dio è vicina.
Arriverà dal mare, con nembi scuri ed enormi, ma davanti all'oceano plumbeo ho visto la Croce lignea del mio Dio che si ergeva imponente. 

Non dobbiamo avere paura di morire, torneremo a casa dal Padre e dalla Madre Celesti che non hanno mai smesso di amarci.



mercoledì 19 febbraio 2020

Preghiera

Padre Celeste,
Sei anche mio padre, e la tua Vergine Sposa, la mia Mamma adorata.
Non abbandonarmi, restami vicino.
Dammi sempre la forza di servirTi al meglio.
Custodiscimi con il Tuo Amore, che crea la vita, la speranza, che genera umanità.


domenica 16 febbraio 2020

I DONI DI DIO

Quanti doni magnifici ci fa il nostro Padre Celeste.... Se solo ne scorgessimo una parte anche minima, saremmo le creature più felici della terra.



sabato 15 febbraio 2020

Eco del Magnificat

Fratelli miei, gioite! Il Padre Celeste ci ama.
Come un padre amorevole, ci indica la strada giusta: sta a noi leggere i segni della Sua Presenza, del Suo Volere, nel fratello bisognoso, in ciascuno, in un sentiero che si biforca in un bivio, in un momento di grande sofferenza. Quella stessa sofferenza che ci innalza davanti alla Croce.

Beato colui che comprende il disegno che Dio ha per lui: avrà vita piena e giusta.

Egli ha mandato Suo figlio a vivere e morire come noi.
Ma dopo la Sua morte e resurrezione, siamo stati chiamati Figli, lavati e purificati attraverso il Suo Preziosissimo Sangue.

Siamo tutti salvi! 
Fino all'ultimo nostro istante, Egli tenterà di salvarci. 
Continuiamo a nasconderci nelle Sue Sante Piaghe, continuiamo a pregare, con umiltà e con passione.

Come il migliore dei padri, Egli ci ammonisce continuamente attraverso la voce della nostra coscienza, che Egli stesso ha seminato nel nostro cuore.

Non abbiate mai paura: Egli ci ama, ci vuole tutti con Lui nella Sua Gloria.

Che Dio illumini i vostri passi. Sempre.




giovedì 13 febbraio 2020

Grande verità.


Non sono le sofferenze a capitare alle persone migliori, sono le persone migliori a diventare tali nella sofferenza.

La sofferenza

La sofferenza genera persone rare il cui destino è la solitudine.

Riflessione sul Natale



L'unico modo per festeggiare il Natale, per chi è solo, per chi soffre, è spostare l'attenzione da sé, e dalle proprie miserie umane, a Dio che nasce, che si fa uomo ancora una volta, e che ci insegna la via, la verità, la vita; Dio ci ama tutti a tal punto da incarnarsi in uno di noi e da sopportare tutte le nostre miserie, ci insegna a vivere da veri uomini.
Per chi non crede, e non può godere della parte escatologica, unica del Cristianesimo, basti riflettere sul fatto che un ragazzo di 33 anni, in un contesto storico reale, si fa uccidere per amore, senza aver commesso nulla di male, se non aver fatto del bene a chi si era smarrito nel buio, compiuto miracoli, aver detto tutta la verità sul Padre Celeste e sulla vita, e aver pure perdonato i suoi aguzzini dalla Croce: solo un Dio poteva fare questo. Cristo ci ha insegnato ad essere uomini, lo ha fatto vivendo come noi, portando la croce, e non abbandonandoci mai.
Dio torna sulla terra, rinasce con la tenerezza disarmante di un bambino e non c'è dolore che possa impedirmi, o impedire a chiunque, di festeggiare l'immensa Misericordia di Dio.

E come diceva un Santo che tutti conoscete: non abbiate paura. Se c'è amore nella vostra vita, c'è tutto.

La responsabilità

Adorato Padre Celeste,
Sei sempre accanto a noi.
Operi sempre, soprattutto nel cuore di chi ha bisogno di te. Rispondi sempre alle nostre preghiere, sta a noi cogliere il Senso del Tuo messaggio in modo che penetri in noi sottoforma di consapevolezza e testimonianza del Tuo immenso Amore.
Possano gli uomini comprendere che quando sono disperati e ti invocano, in realtà sei sempre stato al loro fianco e che il male non dipende da Te ma da loro. 
Se essi sono la loro stessa distruzione, sono il loro stesso miracolo.
Il Tuo immenso Amore ci ha lasciati liberi di agire anche contro noi stessi. E TU che ti sei fatto carne e hai vissuto nella nostra stessa valle di lacrime, sai quanto sia difficile essere veri uomini e donne sempre pronti a dire ECCOMI, a fare di più di ciò che il Tuo Amore ci chiede.
Ci hai dato coscienza e ragione. Eppure perseveriamo nel peccato. La sorte non esiste. Il caso nemmeno.
Possa lo Spirito illuminare i nostri passi e le nostre parole, sempre. Possa il Tuo disegno su ciascuno di noi coincidere con il nostro disegno, nella gloria del tuo nome.
Che il nostro giorno sia al Tuo servizio, al servizio del prossimo, e nella continua ricerca del Bene.

Il dolore




Ho imparato
Che il Dolore
Non va negato, annegato,
Confuso.
Deve scorrere, con il suo tempo.
Altrimenti diventa violento come uno tsunami
E ti uccide.
Sì, il dolore uccide.
L'unica salvezza è imparare a dosarne la fioriuscita.

Il tunnel della sofferenza



A volte i problemi bussano alla porta, con quel famoso ritmo, l'incipit dell'Eroica.
Invece a volte ti buttano giù la porta; ci sono poi volte che hanno le dimensioni di uno tsunami e quando ti colpiscono, ti uccidono o qualcosa di simile. 

Se e quando ne esci, ti senti come aver fatto un viaggio all'inferno, ma sei tornato... 

Ebbene, nel primo caso è possibile non aprire la porta;
nel secondo e nel terzo caso - solamente i tempi differiscono - esiste una sola soluzione: affrontare il problema nel più breve tempo possibile. 

Sei al punto cruciale, la vita ti chiede IN CHE COSA CREDI.
Da cogliere come una preziosa opportunità di crescita interiore.
Tanto un tunnel è tale solo perché sappiamo che ha una fine. Arriverà.

Misurare la vita...



Misurare la vita col metro della morte: 
questa è la pietra di volta 
che sorregge l'arco della saggezza.


La musica è il sorriso di Dio

Il suono è il contenitore del silenzio,

e se quel suono è musica

tutto diventa meraviglioso.




                                                                M.P.


Canto per la salute dell'anima e dello spirito

https://youtu.be/OwusZd-1VFM



Correre verso il mare

Sai quando la sabbia scotta ma tu te ne freghi perché sai che stai correndo verso il mare?
Ecco, bisognerebbe vivere così.


R. M.




Sorella Morte


Amato Padre Celeste,
ogni giorno desidero scorgere il Tuo disegno su di me e su coloro che mi circondano.
Credo che ogni no che mi dici Tu, che mi ami, sia per rimettermi sulla giusta via per servirTi.